martedì 31 marzo 2020

Religione

Ciao ragazzi!
Si avvicina la festa cristiana più importante e significativa: la Pasqua.
Quest'anno stiamo vivendo una Quaresima particolare, fatta di grandi rinunce e sacrifici e mai come in questo momento sentiamo il bisogno di una rinascita, un ritorno alla vita!
ANDRA' TUTTO BENE!
Andrà tutto bene perché la Risurrezione di Gesù fa nascere in noi la speranza in un mondo migliore, ma perché questo avvenga tutti noi dobbiamo fare la nostra parte, anche voi bambini!.
Cosa possiamo fare?
In questo momento dobbiamo rinunciare alla vita di sempre fatta di abbracci, sorrisi, incontri, dobbiamo restare in casa e rispettare le regole. E' un grosso sacrificio, ma dobbiamo fare la nostra parte per il bene comune.
INSIEME CE LA FAREMO!
Questa settimana vi mando un racconto da leggere su cui potrete riflettere: "La leggenda del colibrì".

Il colibrì oltre a essere un uccello bellissimo, è ritenuto un animale magico. Ne erano convinti, stando a un’antica leggenda, i Maya, che gli attribuivano potere curativo per via dell’amore che questo uccello trasmette alle persone che vi entrano in contatto. Ma in realtà le leggende che lo riguardano sono molteplici, numerosi popoli lo hanno infatti dipinto come animale di potere, in grado di aiutare le persone in difficoltà o come messaggero degli dei.

La leggenda africana del colibrì
Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all'avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà.
Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai l'incendio stava per arrivare anche lì.
Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d'acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento.
Il colibrì, però, non si perse d'animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d'acqua che lasciava cadere sulle fiamme.
La cosa non passò inosservata e ad un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: «Cosa stai facendo?». L'uccellino gli rispose: «Cerco di spegnere l'incendio!».
Il leone si mise a ridere: «Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?» e assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l'uccellino rispose: «Io faccio la mia parte!» e noncurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un'altra goccia d'acqua.
A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco.
Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d'acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.
Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d'animale si prodigarono insieme per spegnere l'incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume.
Dimenticando vecchi rancori e divisioni millenarie, il cucciolo del leone e dell'antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell'aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco.
A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono a dar manforte ai loro figli. Con l'arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l'incendio poteva dirsi ormai domato.
Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco.
Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: «Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d'acqua può essere importante e che insieme si può spegnere un grande incendio. D'ora in poi tu diventerai il simbolo del nostro sacrificio e del nostro impegno a costruire un mondo migliore».

Cosa ci insegna il colibrì

Talmente piccolo e fragile che se non fosse per il piumaggio colorato, lo si noterebbe appena. Eppure nonostante le dimensioni ridotte, il colibrì è determinato e coraggioso, fa la sua parte e insieme agli altri riesce a spegnere il fuoco e a salvare la foresta




Ora che ne dite di cominciare a realizzare il lavoretto di Pasqua a pagina 111 e 113, seguendo le indicazioni di pagina 90 ?
Purtroppo non posso darvi la fotocopia dell'ovale, ma sono sicura che saprete disegnarlo e ritagliarlo da un qualsiasi cartoncino; altrimenti potete realizzare un bigliettino di auguri con la vostra fantasia utilizzando le stesse immagini del lavoretto.
Buon lavoro!

Maestra Rita

1 commento:

  1. Ciao maestra Rita,come stai?Io bene.Mi manchi tanto e anche le tue lezioni mi mancano.
    Questa storia la conosco perché la mamma me la racconta ogni tanto.
    Mi ricordo quando hai portato a scuola i cibi della Pasqua Ebraica.E' stato divertentissimo.
    Ciao da Teresa.

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