Quest'anno, noi bambini di classe terza, abbiamo studiato un nuovo periodo storico: il PALEOLITICO.
Per avviare questo nuovo argomento abbiamo realizzato un Quadro Di Civiltà, in cui abbiamo riportato tutte le informazioni relative a questo periodo come le Abitazioni, la Caccia e l'Arte ricercandole sui libri.
Successivamente abbiamo inventato delle storie rendendo protagonisti bambini e ragazzi vissuti nel Paleolitico.
Buona lettura!
Çatal e il Palelolitico
Circa 300000 anni fa, Catal, stava scheggiando delle
pietre. Ad un tratto, Catal vide un
orso delle caverne: pensò di cacciarlo. Prese tutte le sue armi e tentò di
prenderlo; l’orso però era troppo grande e allora non ci riuscì. Pensò di
chiamare i suoi amici e ritrovato l’orso lo colpirono fortemente insieme, anche con gli
arpioni.
Qualche settimana dopo Catal vide sei persone che erano in
una grotta; due ballavano, uno suonava il tamburo, due dipingevano un bisonte e
poi, con lance rudimentali lo colpivano e uno si copriva con pelli e ossa e
ballava. Quest’uomo era uno stregone ed era chiamato “sciamano”, era la figura
più importante dei riti magici.
Qualche anno dopo nella famiglia di Catal morì il capotribù; in quei giorni Catal pianse molto.
Così andò a trovarlo al cimitero e vide che la sua tomba era
piena di fiori e di oggetti che gli erano appartenuti in vita.
Tornato nella tribù, chiese al vice capo di diventare
capotribù e lui disse: “Sì”. Catal diventò un bravo e onesto capo della tribù.
Scritto da Alessandro e Maddalena
Il ragazzo cacciatore
Dodicimila anni fa c’era un
ragazzo di nome Daniel, viveva nel periodo del Paleolitico con la sua famiglia. Viveva in una capanna ed era un
ragazzo che cacciava molti animali al giorno.
Una mattina d’inverno il ragazzo
non trovò alcun animale per la sua famiglia; allora si allontanò da casa per
andare in cerca di carne. Ma anche allontanandosi da casa non trovò alcun
animale.
Dopo aver camminato molto, il
ragazzo trovò un clan e chiese della carne. Loro accettarono la proposta, ma
volevano in cambio delle armi e il ragazzo accettò: lui diede loro le armi e loro gli diedero la
carne.
Il ragazzo divenne amico del
clan, tornò a casa e il padre e la madre lo ringraziarono per aver finalmente
trovato del cibo, ma soprattutto dei nuovi amici.
Scritto da Emma S. e Diego
Un’avventura nel
Paleolitico
C'era una volta una coppia, Homo e Donata che erano due bravi cacciatori. I due Uomini Sapiens vivevano nella giungla, in una tribù
molto tranquilla. Homo e Donata, infatti, erano gli addetti alla caccia,
insieme ai loro amici.
Purtroppo mentre erano a caccia sono stati colpiti da una
maledizione che li faceva cadere e inciampare durante la caccia stessa. Così andarono dallo Sciamano per farsi liberare dalla
maledizione. Egli mise a loro un teschio di orso sulla testa e disse:
”Sciamma lamma mu mu la maledizione mai più!”.
Il rito funzionò e Homo e Donata tornarono come prima, senza
maledizione.
Dopo questa avventura tornarono a essere felici e contenti.
Scritto da Klea e Chiara
Lapis
Oggi è un giorno triste per Lapis, suo nonno è morto, però
dentro di sé Lapis sente che suo nonno è ancora vivo nel suo cuore.
Alcuni giorni dopo, Lapis, compie 13 anni e chiede a suo
padre, il capo Tribù, se poteva andare a cacciare, ma suo padre rispose: <
No! Voi femmine siete troppo deboli e se andrai a cacciare ti ferirai!>.
Lapis fece finta di ubbidire ma poi, appena suo padre andò via, prese l’arco,
le frecce e partì di nascosto per il bosco.
Poi guardando suo padre cacciare con altri uomini con le
pietre taglienti come l’amigdala, la selce e il chopper, attirò un bovino
vicino a lei e con un colpo secco uccise l’animale. Tornata alla capanna disse a
sua madre che il papà le aveva detto di portare a casa l’animale ucciso così
la mamma poteva cucinarlo per lei.
Un altro giorno Lapis andò di nuovo a cacciare ma presto
arrivò un brutto temporale. Un fulmine colpì un albero e si incendiò.
Spaventata ma anche incuriosita la ragazza prese un ramo infuocato e lo portò
dai genitori.
Il padre, arrabbiato ma allo stesso tempo impaurito, mise il
bastone in un cerchio di pietre e ordinò a un giovane di sorvegliarlo. Il
ragazzo stando vicino al fuoco sentì un calore entrargli nel cuore e chiamò gli
altri.
Tutti si sedettero vicino al fuoco e iniziarono a
comunicare. Inoltre Lapis scoprì che la carne cotta era più buona!
Alla fine il padre orgoglioso le disse che poteva cacciare
con lui e così il sogno di Lapis si avverò.
Scritto da Sofia e Giulia
La famiglia Cavernicola
La
famiglia Cavernicola usava utensili scheggiati: l'amigdala, la selce scheggiata e
il chopper scheggiato da Frid: il produttore di oggetti. Cromonumus era
l'addetto alla caccia, il capogruppo della famiglia Cron ordinava ai suoi
familiari: ”Preparate la trappola, spaventate la bestia, colpitelo con armi
appuntite e togliegli la pelle!”.
Un
giorno a Cron venne un'idea: costruire un razzo spaziale per andare nel popolo
dei cani e delle mucche. Presero tantissima pietra e Rez la scolpiva giorno e
notte.
Il razzo spaziale era pronto da dipingere con l'arte rupestre. E finalmente il lancio! 5,4,3,2,1 e VIA!!!
Il razzo spaziale era pronto da dipingere con l'arte rupestre. E finalmente il lancio! 5,4,3,2,1 e VIA!!!
Arrivati
nel popolo delle mucche e dei cani trovano la mucca Cornuta e il cane Rex. Cron
si affezionò a Rex e decisero di portarlo nel paese di Uominus e 5,4,3,2,1,e
lancio! E alla fine Rex si abituò a stare nella famiglia Cavernicola.
Scritto da Emma B. ed Elisa G.
Thor
Thor era un omuncolo basso ma con il cervello molto
intelligente. Amava scheggiare le pietre e costruiva armi: selci, lance, bastoni
e chopper. Ma un giorno imparò a cacciare gli animali; con le pelli
ricopriva le capanne fatte di roccia e legno.
Quando arrivò l’inverno Thor si accorse che faceva troppo
freddo e chiamò quel freddo glaciazione.
Ma un giorno si accorse che la neve era troppo fresca e
costruì una macchina spara neve, con dentro delle pellicce morbide, così la
neve si sciolse. E per tutto l’inverno viaggiò in posti caldi, andò nel deserto
e morì: gli altri uomini lo trovarono, lo misero in posizione rannicchiata e lo
spogliarono perchè era morto. Lo misero in una buca piena di fiori che
guariscono tutti i mali; poi misero degli oggetti personali. Il più sacro era
una spada di pietra appartenuta al grande Thor.
Scritto da Maddalena G. e Mattia
Unga, l’homo sapiens …
Unga, l’homo sapiens, viveva nel
Paleolitico in un clan. Il bambino aveva solo 10 anni ma
aiutava i suoi genitori con i lavori pesanti, come la caccia. Unga viveva in un periodo molto
difficile: era in corso una glaciazione!
La temperatura piano piano
iniziava a irrigidirsi, Unga era preoccupato e diceva: <<Avremo ancora
cibo per sopravvivere?>>. Il papà rispose: << Si, possiamo cacciare
i mammut e gli orsi delle caverne!>>. Il giorno dopo Unga si mise a
cacciare con suo papà e con fiaccole spingevano l’animale verso la trappola e
poi lo uccidevano con lance, chopper e amigdale.
Unga era felice perché l’animale
morto forniva carne, grasso, ossa e pelli per i vestiti. Così tutto il gruppo prese
esempio da Unga e suo padre. Da quel giorno in poi l’homo non
ebbe più paura delle glaciazioni.
Scritto da Elisa C, Cesare e Roberta
Uomini contro orsi
In una tribù vivevano quattro bambini Opos, Bruce, Guendall e
Lapos: Aman e Cata (genitori di Opos), Saran e Maldò (genitori di Brue), Emus e
Minus (genitori di Guendal), Sabin e Golem (genitori di Lapos).
Un giorno Bruce salì su un albero, vide arrivare tre orsi delle
caverne e avvisò gli altri che armati corsero a combattere gli orsi. Un orso si addentrò nel villaggio mentre Buce e Guendall lo
attaccarono con due amigdale. Intanto il resto della tribù combatteva gli altri due orsi.
Le mamme che non combattevano, preparavano il pranzo con la
carne di un mammut che era stato conservato in una tenda vicino a un
ghiacciaio.
Finiti i combattimenti, per festeggiare la morte dei tre
orsi, tutti si riunirono intorno al fuoco e visto che Bruce e Guendall avevano sconfitto uno dei tre orsi
festeggiarono anche la loro vittoria e come premio gli donarono una collana di
denti di mammut e di orsi. Successivamente andarono a dormire nelle capanne. E vissero per sempre felici e contenti.
Scritto da Gabriele ed Elisa A
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