Questa la domanda che abbiamo posto ai bambini di tutte le classi, al fine di riflettere sul vero significato di questo vocabolo spesso usato e a volte abusato. Da qui ne è nata una serie di discussioni di classe e di dibattiti che hanno dato origine ai lavori prodotti dalle classi 1^, 2^ e 3^ e ai testi individuali degli alunni di 4^ e 5^, successivamente presentati al concorso intitolato alla maestra Angela Coppa.
Indovinate un po'?
Sono stati cinque gli elaborati premiati: il cartellone realizzato dalla classe terza, dal titolo "Oltre ogni limite"; il testo fantastico di Maddalena Biano; e i testi di Marco Manfredi Piazza, Elisa Chistol ed Ermanno Gianichi.
Ecco a voi le foto relative alla premiazione avvenuta domenica 15 aprile; foto ricche di emozione e felicità.
Il manufatto realizzato dalla classe terza
Il manufatto ha ricevuto una menzione speciale da parte della giuria
Il testo "Il mio eroe" di Elisa Chistol ha ricevuto una menzione di merito. Le sue compagne di classe esultano con lei!
Ricordo perfettamente quel giorno
come se fosse ieri, purtroppo.
Avevo cinque anni quando accadde
l’incidente mentre ero a nuoto; stavamo facendo qualche tuffo ed io aspettavo
il mio turno a bordo vasca, quando i ragazzi più grandi della fila accanto mi
videro attaccata al muretto e mi dissero di tutto: ”Ehi! Guarda quella lì
attaccata al muretto, secondo me non sa fare nemmeno un tuffo! ”. Nonostante
ciò non mi sono sentita per niente offesa e presa in giro soppratutto da
ragazzini che si facevano ancora richiamare per un misero stile a dorso
semplice, ma dai!!
Odio quando qualcuno cerca di
intimorire una persona più debole: perché
secondo me vogliono solo attirare l’attenzione
degli altri e diventare popolari; mia mamma mi dice sempre che quando qualcuno
mi insulta non devo rispondergli e di avvisare lei o le insegnanti.
Però io, testarda come sempre,
lasciai il muretto decisa, a quel punto mi accorsi di aver fatto una grande
stupidaggine. In quel momento mi accorsi di bere molta acqua e pensavo di non
farcela. Poi vidi mio papà e mia mamma battere le mani sul vetro, e per la
prima volta vidi mio papà piangere, a quel punto ho sentito un tuffo al cuore,
sia per questo, sia perché la mia insegnante si era buttata per me, per
salvarmi, ero viva.
In quel momento mi ricordo che non
riuscivo a respirare, quando la mia insegnante, Susanna, mi schiacciò il petto
per far uscire l’acqua che c’era dentro di me, e mi chiese: ”Stai bene?”, io le
feci cenno di sì, e lei mi accompagnò subito negli spogliatoi, abbracciandomi e
rassicurandomi.
Non so ancora adesso come
ringraziarla ma penso che l’abbia capito. La mia insegnante si chiama Susanna,
ha i capelli castani e gli occhi azzurri, un cuore d’oro e una gentilezza
assoluta. Ogni volta che la vedo ha il sorriso stampato in faccia: è grazie a
questo che le voglio un mondo di bene. Susanna non è il mio eroe solo per
questo, perché in fondo è suo dovere
occuparsi dei suoi alunni, ma anche perché mi è stata accanto ogni volta che
nuotavo; in ogni momento, mi dava sempre molti consigli e ogni volta che sbagliavo qualcosa, lei scherzava e
faceva battute per niente offensive, per incoraggiarmi a non mollare. Lei mi ha
insegnato che posso sempre dare il meglio di me anche se lei non sarà più
accanto a me.
Da quell’anno ho smesso di andare a
nuoto per due anni, perché mia mamma non aveva tempo per portarmi, ma poi ho
ricominciato perché avevo dimenticato tutto sul nuotare. Oggi non ho nessun
problema, sia con il bullismo, sia con l’affogare, per fortuna.
Anche il testo di Ermanno, di classe quinta, su Geronimo Stilton, ha ricevuto una menzione speciale
IL MIO EROE : GERONIMO
STILTON
Ciao, io mi chiamo
Ermanno, ora vi racconto qual è il mio unico eroe, che quando mi sento giù di
corda, lui sa sempre come tirarmi su il morale.
Quando mi sento triste, quando ho paura o quando non riesco a
dormire, Geronimo Stilton, con i suoi libri, mi rende sempre felice.
Come quel giorno in cui non volevo studiare, avevo letto un
libro magnifico di nome “Un meraviglioso mondo per Oliver”, molto commovente,
sempre di Geronimo Stilton; quando l’ho letto mi ha ricaricato e così sono
tornato a studiare.
I più bei libri di Geronimo sono tanti e io li vorrei leggere
tutti perché, per primo, sono molto divertenti e secondo, in ogni libro c’è
sempre una sorpresa!
Come un’estate, andavamo sempre in piazza e io mi portavo “Quinto
viaggio nel regno della fantasia” perché mi annoiavo e, infatti, l’ho finito in
dieci giorni.
Il terzo esempio è che eravamo andati in montagna e in
macchina; visto che mi annoiavo, ho letto “Grande ritorno due”, un libro di 619
pagine e questi libri sono tutti di Geronimo Stilton; molto, ma molto belli,
per cui, da grande, vorrei fare lo scrittore come lui.
Geronimo
è un topo che lavora all’“Eco del Roditore”, ha una grande famiglia che è
composta da: Tea Stilton, sua sorella; Trappola, suo cugino; Benjamin, il suo
nipote preferito; Tenebrosa Tenebrax, la sua “quasi” fidanzata e Patty Spring
che è la topolina di cui Geronimo è innamorato cotto. Come eroe ho scelto
Geronimo perché, come ho detto, con i suoi libri, mi fa felice, rallegra molti
bambini e m’ispira a diventare scrittore.
Marco Piazza ha vinto il secondo premio della sua categoria, con il testo "Il mio eroe è Damiano"
È successo tutto l’estate in cui compii
sei anni. Avevo imparato da poco a nuotare. Io e la mia famiglia eravamo andati
su una spiaggia che non conoscevamo, con dei nostri amici.
L’acqua era molto bassa. Per questo
motivo andammo assai lontano da riva. Inoltre quel giorno faceva molto, molto
caldo, infatti, l’acqua, più era bassa più era calda; quindi ci allontanammo
ancora di più. Tutt’a un tratto venne il brutto tempo: le onde diventarono
sempre più alte e continue e mi lasciavano poco tempo per respirare; il vento,
per quanto ci sforzassimo, ci portava sempre più al largo.
Io, indebolito dal poco ossigeno, e a
causa del vento forte, mi staccai dal gruppo: ero quello più lontano da riva.
in quel momento provavo molta paura perché sentivo di non potercela fare. temevo di andare al largo e
di non riuscire più a tornare a riva.
in quel momento uno dei nostri amici si
girò e corse in mio aiuto, mi afferrò e dopo di che mi attaccò alle boe.
Seguendo le boe ritornai a riva.
Il ragazzo che mi salvò si chiama
Damiano. Un ragazzo robusto, alto, con capelli corti e riccioli di color
castano chiaro, come gli occhi. Damiano è un ragazzo simpatico e aperto con gli
altri,
ma quel giorno scoprii che era anche un
vero eroe perché ha rischiato la vita per me: è corso in mio aiuto senza che
glielo chiedessi, dimostrando che
chiunque può essere un eroe. basta avere generosità e coraggio.
Senza di lui sarei potuto finire in
ospedale o perfino morire.
Anche Maddalena Biano ha vinto il secondo premio, ex aequo, con il testo "L'eroina Lisa".
L’EROINA LISA
Qualche
anno fa, in un paese vicino a Casale Monferrato, viveva Lisa, una bambina
cinese di nove anni.
Lisa
era bellissima: aveva capelli neri, setosi, profumati e gli occhi a mandorla, dai quali compariva dolcezza
accompagnata da dolore.
Lisa
frequentava la classe quarta con impegno, ma spesso in classe appoggiava la testa sul banco e subito dopo poco si
addormentava.
La
maestra si accorse che la bambina continuava ad arrivare a scuola al mattino
sfinita, giorno dopo giorno sempre più, ma non ne capiva il motivo. Anche
parlando con i suoi genitori , non era riuscita a cogliere la motivazione di
tanta stanchezza.
A quel punto decise di
chiedere informazioni nel paese per poter aiutare Lisa. Scoprì che durante la
notte Lisa lavorava, cucendo borse per i suoi genitori, che svolgevano proprio
quell’ attività!
Poco
tempo dopo la mamma di Lisa si ammalò gravemente e fu mandata in Cina per
essere curata. Purtroppo morì.
La
bambina cominciò a prendersi cura dei fratellini più piccoli.
Lisa
per la sua eroica bontà, insolita per una bambina della sua età, fu premiata
dal sindaco del suo paese con il “Premio della bontà” e fu aiutata da tutti a
crescere i fratellini.
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